Sommario
Il rischio biologico costituito da parassiti a cui è esposto il soccorritore non sanitario a causa degli ambienti in cui opera è molto alto. Infatti, ogni giorno molti di noi sono esposti a rischio biologico per via degli ambienti frequentati, spaziando da quello casalingo a quello lavorativo. Una delle categorie di lavoratori con maggior rischio di esposizione sono appunto i soccorritori non sanitari dell’emergenza.
Basti pensare ad esempio, ai Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Protezione Civile e anche soccorritori volontari. Quotidianamente, si trovano ad intervenire per eventi ordinari e straordinari (catastrofi naturali, terrorismo, ecc) in maniera rapida in ambienti dove il rischio biologico è decisamente alto.
Normativa sulla protezione da rischio biologico
Per quanto riguarda il rischio biologico la normativa di riferimento è il D.Lgs.81/08 che affronta le problematiche inerenti la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Al titolo X e agli articoli 266 e 286 viene definita la classificazione agenti biologici secondo il loro grado di infettività, patogenicità, trasmissibilità e neutralizzabilità.
Classificazione agenti biologici
Per una prima comprensione del rischio biologico possiamo considerare la classificazione agenti biologici che nel D.Lgs 81/08 viene suddivisa in quattro gruppi:
- Primo gruppo: agente che presenta un basso rischio di causare malattie all’uomo;
- Secondo gruppo: agente che può causare malattie ai soggetti umani costituendo un rischio per i lavoratori e normalmente sono disponibili misure profilattiche/terapeutiche;
- Terzo gruppo: agente che genera malattie gravi per l’uomo e costituisce un alto rischio per i lavoratori e l’agente biologico può diffondersi nella comunità. Anche per questo gruppo sono disponibili misure profilattiche e terapeutiche;
- Quarto gruppo: costituisce un serio pericolo per l’uomo perché genera malattie molto gravi e non sono disponibili misure profilattiche o terapeutiche.
Il rischio biologico costituito dai parassiti
La presenza e la diffusione di parassiti rappresenta uno dei principali problemi per il rischio biologico. La diffusione dei parassiti è legata principalmente ad una scarsa condizione socio-sanitaria e comportamenti della popolazione poco corretti che ne rendono difficile l’eradicazione.
Un altro fattore molto rilevante è la globalizzazione e i cambiamenti climatici. Uno degli effetti è stato ad esempio, quello di riportare il rischio malaria (Plasmodium Falciparum) in paesi che ne erano stati dichiarati indenni dall’OMS.
Un altro aspetto negativo da considerare nel rischio biologico da parassiti è la carenza di vaccini specifici da poter utilizzare su larga scala.
Infatti, alcuni parassiti come ad esempio, il Cryptosporidum parvum, Entamoeba Hystolityca e il Toxoplasma gondii sono considerati come potenziali agenti per il bioterrorismo.
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è dotato di attrezzature e mezzi specifici per poter intervenire in caso di attacco.
Quest’unità chiamata N.B.C.R. (Nucleare, biologico, chimico e radiologico) interviene in casi accertati o sospetti per limitare la diffusione e per creare delle zone di decontaminazione.
Come colpiscono i parassiti
Una considerazione da tenere sempre presente per il rischio biologico è che i parassiti sono in grado di determinare diverse infezioni, soprattutto a carico dell’apparato uro-genitale, muco-cutaneo e intestinale.
Le condizioni che favoriscono la trasmissione dei parassiti e la loro capacità di sopravvivenza dipendono da una serie di fattori tra cui il soggetto ospitante.
Un’elevata condizione di rischio biologico si manifesta quando si opera in ambienti caldi e umidi. Solitamente in queste condizionivi è la presenza di molti insetti tra i principali vettori di parassiti. Gli insetti però non sono l’unica preoccupazione perché anche la scarsità di acqua potabile e le scarse condizioni igienico-sanitarie sono un grosso problema.
La trasmissione dei parassiti
Un’altra problematica molto importante del rischio biologico è la trasmissione degli agenti infettivi. Questa può avvenire in maniera:
- Diretta: contatto diretto o diffusione droplet (goccioline di saliva);
- Indiretta: attraverso veicoli o vettori;
- Aerea: attraverso droplet, nuclei e polvere.
Al fine di rendere ancora più semplice il concetto di trasmissione diretta, questa avviene attraverso la diffusione di droplet (goccioline di saliva). Stiamo parlando di gesti semplici come ad esempio, uno starnuto, un colpo di tosse, semplicemente parlando o addirittura attraverso un morso.
Per quanto riguarda invece la trasmissione indiretta questa si verifica attraverso veicoli come acqua, sangue e anche oggetti contaminati.
Il consiglio resta sempre quello di essere consapevoli del rischio biologico collegati a questi parassiti.
Infatti, solo la profonda conoscenza di tali agenti può determinare una maggiore attenzione, non solo per sé stessi, ma anche e soprattutto per gli appartenenti ad una squadra di soccorso.
E’ abbastanza logico e implicito che l’uso di DPI corretti sia fondamentale per il contenimento del rischio biologico e soprattutto per la salvaguardia della propria e altrui incolumità.
Articolo scritto in collaborazione con Marco Cerminara, Emergency & Clinical Specialist.
Da diversi anni si occupa di formazione in emergenza extra-ospedaliera operando soprattutto in ambiente impervio e nel sistema territoriale d’emergenza-urgenza 1-1-8/1-1-2.
Lo studio della medicina e l’esperienza sul campo gli consentono di poter mettere a disposizione il know how acquisito. Collabora con diverse figure professionali nella ricerca di soluzioni e procedure idonee applicabili in caso di emergenza sanitaria.
Per qualsiasi informazione o approfondimento sui DPI per il rischio biologico Contattami.
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