Sommario
Per ogni muta per soccorso fluviale, al momento della scelta, ci si trova davanti a diverse opzioni tecniche ed economiche. Muta stagna o muta umida? Lattice o Neoprene? Prezzo o qualità?
Con Vincenzo Minenna cerchiamo di fornire le giuste indicazioni per una corretta scelta. Per un soccorritore fluviale la muta è una scelta da ponderare con attenzione. È un acquisto importante.
La muta protegge tutto il tuo corpo dagli agenti esterni: ti isola dal freddo, ti protegge da eventuali sostanze contaminanti presenti in un’alluvione e assorbe gli urti.
Acquisto di una muta per soccorso fluviale
Si tratta di qualche centinaio di euro di prodotto. Deve essere valutato con molta attenzione per evitare di giocare al risparmio e ritrovarsi, alla prima occasione di soccorso, con un prodotto inutile o addirittura controproducente.
Anche se non è tale in termini di legge, si può tranquillamente considerare un dispositivo di protezione individuale, che deve essere attentamente valutato attraverso il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Ovvero un testo che rappresenta una “mappatura dei rischi” che un’associazione deve affrontare e le misure di prevenzione e protezione per eliminare o attenuare tali rischi.
Le domande da porsi su una muta per soccorso fluviale
Se sei un soccorritore fluviale, la tua scelta sarà mirata a determinate caratteristiche. Devi fare soccorso alle gare di rafting solo d’estate e su fiumi tranquilli o devi intervenire anche in alluvioni pericolose, in inverno e su fiumi di terzo grado?
Fai soccorso con mezzi a motore e gommoni o sei quello che è sempre in acqua a tirar fuori il malcapitato?
Ti capita un intervento una volta all’anno oppure sei a mollo tutte le settimane a prestare servizio?
Qualsiasi sia l’operazione di soccorso, non esiste la scelta per eccellenza o un sistema unico per operare.
È necessario un buon bagaglio tecnico, esperienza e affidarsi a persone di comprovata professionalità per farsi aiutare nella scelta migliore.
Ricorda sempre la prima regola di un soccorritore: prima di tutto PROTEGGI TE STESSO, poi proteggi la squadra e alla fine, se possibile, salva la vittima.
Proteggi te stesso significa anche scegliere il dispositivo più adatto per un determinato intervento evitando di mettere al primo posto il prezzo iniziale del prodotto. Basarsi solo sul prezzo è una scelta che potrebbe costare la vita a te e ai tuoi compagni.
Questo articolo è una trasposizione in testo di alcuni video presentati da Vincenzo Minenna (per gli amici Vick) di Rescue Project e da Francesco di Nonsolomute.
“Vick” è uno dei massimi esperti internazionali di soccorso in fiume e in alluvione.
Istruttore di salvamento fluviale, guida rafting e guida kayak, ha operato nei fiumi più impetuosi di tutto il mondo.
La Scuola Rescue Project è uno dei punti di riferimento per le istituzioni nazionali, sia per l’addestramento che per l’aiuto negli interventi. Ogni settimana, presso una delle sedi sparse in tutta Italia, si possono trovare uomini dei Vigili del Fuoco, della Polizia, dell’Esercito o della Croce Rossa che si addestrano per il soccorso in acqua.
Ho intervistato Vick in merito al soccorso fluviale e puoi leggere l’intervista nel mio articolo: “Soccorso fluviale e alluvionale: intervista a Vick Mine di Rescue Project“.
Nonsolomute è un’azienda di Lecco che progetta e produce mute e altri accessori per gli sport acquatici e per il soccorso.
Alla scuola Rescue Project si usano ormai da anni i dispositivi di NONSOLOMUTE per l’elevato grado di competenza e di assistenza che questa azienda può offrire.
Muta per soccorso fluviale stagna o umida?
Il primo dubbio che assale un soccorritore è: muta stagna o muta umida?
La muta umida è in neoprene elastico, impermeabile e termoisolante. L’acqua che penetra dalle estremità forma una sottile pellicola tra la pelle e la muta. Questo strato viene riscaldato dal nostro corpo e limita ulteriormente la dispersione di calore.
La muta stagna invece è un capo in Cordura® o Nylon che isola completamente il corpo del soccorritore dal contatto con l’acqua. Non isola naturalmente dalla temperatura e pertanto la vestizione sotto la muta dovrà essere ponderata con
Muta umida
È la scelta principale per chi inizia a fare questa attività. Può essere intera o in due pezzi, salopette e giacca.
Il prezzo è sicuramente più basso rispetto ad una muta stagna e inizialmente perdona anche qualche errore di gestione. Importante è scegliere un neoprene di ottima qualità, che mantenga l’elasticità nel tempo.
Deve essere ben aderente al corpo per far sì che lo strato d’acqua interstiziale sia ridotto al minimo.
Lo spessore è determinante per la protezione termica e anche per un eventuale assorbimento degli urti. In un fiume di montagna la temperatura dell’acqua in corrente rimane sui 5-6 gradi anche in estate.
Pertanto una muta per soccorso fluviale da 5 mm ti può garantire un discreto potere isolante e ti protegge anche da piccoli urti contro rami, sassi o altri oggetti.
Se fai invece solo soccorso in mare su una moto d’acqua e in estate, magari una muta da 2-3 mm potrebbe essere sufficiente. Se il materiale non è sufficientemente elastico, faremo molta fatica nella nuotata perché ad ogni bracciata dovremo vincere la resistenza elastica del materiale. E così ci si stanca facilmente.
Per questo motivo, oltre all’elasticità bisogna controllare anche il tipo di costruzione della muta.
Da evitare, ad esempio, quelle mute con la cucitura sotto l’ascella perché da fastidio e ne limita l’elasticità.
Da preferire quelle con un pezzo unico che corre dal polso fino all’anca. O addirittura fino alla caviglia se si parla di muta intera.
Un vantaggio della muta umida è che se si taglia posso comunque proseguire nella mia attività. L’importante è che sia perfettamente aderente e che l’eventuale acqua che entra si scaldi subito a contatto con il corpo.
Sotto alla muta bisogna sempre indossare degli indumenti che evitino il diretto contatto della pelle con il tessuto. Consigliabile usare intimo tecnico in polipropilene, lycra o similare. Questo strato aiuta inoltre a migliorare l’isolamento termico.
La muta umida, soprattutto in inverno, è da completare con un bel mefisto di qualità.
Muta stagna
La muta stagna o idrocostume è costruita in un solo pezzo e, come dice il nome, isola completamente il corpo dal contatto con l’acqua.
Ne esistono diverse versioni: da Kayak, da rafting e anche da subacquea. Quella che invece interessa a noi è la classica muta intera usata per il soccorso.
Può essere in nylon o Cordura® accoppiati con membrane in PTFE. Il tessuto è detto trilaminato perché è composto da tre strati: Cordura® (o Nylon), PTFE e maglino interno di supporto a protezione della membrana.
Lo strato esterno è preferibile in Cordura® perché garantisce una migliore resistenza meccanica.
Il Nylon è la scelta di chi vuole un prodotto più economico.
La muta stagna è sicuramente da preferire per chi fa spesso attività in acqua e assolutamente indispensabile per chi opera in alluvione. Infatti, durante un evento di questo tipo è altissimo il rischio di contaminazione chimica e biologica.
Il rischio di venire a contatto con idrocarburi, fognature, sversamenti di lavorazioni chimiche e altre sostanze disperse in acqua è altissimo.
L’isolamento totale del corpo è una condizione imprescindibile per un soccorritore in questi scenari, se si vogliono evitare contaminazioni batteriche, funginee, ecc.
Il fatto di stare molto tempo a contatto con l’acqua provoca inoltre, a lungo andare, reumatismi ed acciacchi vari. Pertanto è meglio cercare di restare più asciutti possibile.
La muta stagna permette inoltre una vestizione molto veloce, infatti la taglia non deve essere particolarmente aderente.
Quindi lascia anche più libertà nei movimenti. La stessa taglia potrebbe essere usata per più soccorritori.
L’unico svantaggio della muta stagna è che anche un piccolo forellino causa entrata di acqua e mi ritrovo completamente bagnato, dovendo così interrompere l’attività.
Calzare per la muta per soccorso fluviale
Il calzare è bene che sia sempre parte della muta e del tutto impermeabile.
Solitamente è dello stesso materiale della muta. Il problema è che il piede sfrega molto all’interno del calzare e alcune volte potrebbero entrare sassolini o sabbia. Questi sfregamenti, all’interno e all’esterno del calzare, rischiano di rovinarlo.
Pertanto, è preferibile l’utilizzo di un calzare con fondo in neoprene o in gomma. Bisognerà anche avere l’accortezza di usare una calzatura più grande di uno o due numeri.
Cerniere: quali e dove?
Cerniera anteriore o posteriore? La cerniera posteriore è più scomoda perché devi fartela allacciare da un’altra persona. Però dà meno fastidio ed è meno sollecitata nei movimenti.
La cerniera inguinale è utile per i maschietti, per fare pipì. Però è un altro punto facilmente sollecitato ed estremamente fragile.
La manutenzione delle cerniere è importantissima.
Vanno controllate ed ingrassate spesso. Si può usare, ad esempio, un grasso specifico per cerniere, come quello della T-ZIP. Da evitare vaselina o grasso non siliconico perché attirano la polvere e peggiorano la situazione.
Collare e polsini: lattice o neoprene?
Solitamente il collare elastomerico è in lattice. Va bene se la muta la devono usare in più persone perché è più elastico e si adatta meglio alle taglie.
Purtroppo si secca e si usura più facilmente del neoprene, anche solo per l’esposizione al sole, lo sfregamento della barba o per l’azione di profumi e dopobarba.
È anche più delicato durante la vestizione. Infatti, orecchini, piercing, collane ecc. rischiano di romperlo.
Sarebbe meglio il neoprene o il doppio collare: lattice sotto e neoprene sopra.
Così se il primo dovesse rompersi, rimane sempre il neoprene che garantisce una minima tenuta per finire il lavoro.
Se la tua muta è la tua personale, l’ideale è un collarino in doppio neoprene, di spessori diversi. Stessi accorgimenti valgono anche per i polsini.
Attenzione alla forma dei polsini in una muta per soccorso fluviale.
Possono essere conici o a collo di bottiglia. I primi hanno la comodità di poter essere eventualmente tagliati in caso siano troppo stretti.
I secondi però, avendo una parte stretta di 4-5 cm che poi si allarga, offrono molta più tenuta in quelle attività dove il soccorritore subisce continuamente la pressione dell’acqua sul polso. Ad esempio, dove si nuota con frequenza.
Un altro accorgimento da tenere in considerazione, soprattutto con il polsino conico, è di indossarlo leggermente a monte del polso.
Infatti, nella parte più bassa, più vicino alla mano, si possono creare dei piccoli varchi, dovuti al movimento dei tendini e nervi.
Si possono avere anche collari e polsini in silicone.
Sono comodi, ma il silicone non si può incollare, bisogna interporre un collare rigido in plastica, per collegare l’elemento alla tua.
Le mute con elementi in lattice andrebbero immagazzinate il più possibile protette e al buio perché l’elemento è sensibile al calore e all’umidità. Si può proteggere con talco minerale (assolutamente no borotalco).
L’abbigliamento sotto la muta per soccorso fluviale
Sotto alla muta stagna si potrebbe rimanere vestiti come si preferisce. Naturalmente sono da preferire capi tecnici e traspiranti. La membrana presente nel tessuto della muta la rende leggermente traspirante e favorisce l’evacuazione del sudore.
Bisogna prestare attenzione ad utilizzare capi di abbigliamento che non provochino abrasione alla maglia interna.
Attenzione a cerniere, zip, bottoni che potrebbero danneggiare la muta internamente.
Da preferire capi in microfibra o micropile. Essendo la muta non aderente al corpo, ogni movimento provoca uno sfregamento tra la parte interna della muta e i capi che indossiamo sotto. Questo movimento, oltre a provocare abrasione, rischia di scaldare la maglia di protezione, che potrebbe staccarsi dal PTFE.
In estate, anche se fa molto caldo, è da evitare di restare in costume e canottiera. Meglio comunque usare dei capi leggeri, ma che coprano tutto il corpo.
Consigli generali e aggiuntivi per il soccorritore fluviale
Ecco alcuni consigli sulla muta per soccorso fluviale:
- Preferire mute dai colori vivaci e possibilmente non nere. Questo è Indispensabile per rilevare la presenza dei soccorritori nello scenario.
- Nella scelta della muta stagna controllare bene le termosaldature. In alcune parti sottoposte a maggiore sollecitazione dovrebbero essere raddoppiate. Anche nelle mute stagne, le parti più sollecitate sono le ascelle e il cavallo. Prestate dunque attenzione alla costruzione della muta.
- Nelle mute in neoprene controllare bene la costruzione. Infatti, l’apertura delle braccia e delle gambe deve essere più libera possibile altrimenti dopo poche bracciate abbiamo esaurito le forze. Per verificare questo, durante l’acquisto controllate che la manica si possa disporre facilmente nella posizione di nuoto, col braccio sopra alla testa senza sollecitare la cucitura sotto l’ascella.
Lasciate il prezzo come ultima opzione.
Infatti, come dice Vick:
“spendere 100/200 € in più o in meno sicuramente possono fare la differenza, ma se per risparmiare prendo un prodotto troppo scadente acquistando una tuta stagna che in realtà non è stagna, ritengo sia semplicemente buttare via dei soldi.”
Scegliere un’azienda italiana ti permette di avere un contatto immediato e diretto con il costruttore. Assistenza pronta, riparazioni accurate e, se ti serve, un colpo di cellulare e risolvi il problema.
Riparazioni su una muta per soccorso fluviale
Per riparare il neoprene, il prodotto migliore è il neoprene liquido o “colla nera”. Si può riparare nel caso di un piccolo taglio o di un piccolo foro.
Bisogna avere l’accortezza di sgrassare bene prima la parte da attaccare, con acetone o candeggina, e operare una leggera carteggiatura. Poi si applica la colla. Se il danno è esteso è naturalmente consigliabile mandarla in assistenza.
Per le mute stagne esistono appositi kit con piccole pezze e una colla specifica.
Si usano in genere colle poliuretaniche, un po’ come riparare le camere d’aria delle bici. Alla prima occasione però è bene spedire il prodotto in assistenza per un controllo approfondito.
Per tutte le altre informazioni sulle mute e sugli accessori per il soccorso in acqua potere rivolgervi a Francesco di Nonsolomute.
Se pensate di integrare il vostro bagaglio di competenze imparando le tecniche di soccorso fluviale, il mio consiglio è di rivolgervi subito al più vicino centro della scuola Rescue Project.
Per informazioni tecniche o commerciali sulle mute per il soccorso fluviale Contattami
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