Sommario
Prima di entrare nello specifico di una linea vita a binario spieghiamo cos’è una “linea vita”? Linea vita è un termine gergale che indica un ancoraggio anticaduta o di trattenuta di tipo lineare, cioè che consente ad un operatore di muoversi lungo “fasce parallele” rimanendo sempre collegato. Gli ancoraggi di tipo lineare possono essere di tipo flessibile, in genere composti da cavi tesi tra due punti terminali. In base alla lunghezza, può avere uno o più punti di fissaggio intermedi. Quelli di tipo rigido sono costituiti da un profilato metallico al posto dell’elemento flessibile.
Partendo da qui, si entra in un mondo vastissimo fatto di norme e leggi, regolamenti, tipologie, ecc. che non tratteremo in questo articolo. Se volete approfondire l’argomento tecnico e normativo vi rimando al blog del mio amico Emanuele Mazzieri di IN-SAFETY® dove potrete trovare tutte le informazioni che vi servono.
Adesso vediamo più nel dettaglio le varie tipologie di linea vita.
Tipologie e normative linea vita
Una linea vita può essere fissa o temporanea. Quest’ultima, composta normalmente da un nastro o una fune tessile, è equiparata ai DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e deve essere adoperata per il tempo strettamente necessario a completare l’attività. Alla fine, deve essere rimossa.
Invece, una linea vita a binario oppure a cavo metallico è invece progettata per essere installata in modo permanente ed è considerata come ancoraggio.
Le linee vita a cavo flessibile si utilizzano agganciando direttamente il moschettone del sistema anticaduta dell’operatore al cavo e facendolo scorrere per gli spostamenti lungo la linea. Alcune linee vita di questo tipo hanno anche un proprio connettore a navetta fissato sul cavo, a cui andrà agganciato il moschettone del sistema anticaduta, per migliorare la scorrevolezza nel passaggio tra i punti intermedi. Le linee vita a cavo flessibile si possono utilizzare solo come anticaduta o come ancoraggio di trattenuta.
La linea vita a binario è composta da una rotaia rigida ed è dotata di uno o più carrelli che scorrono sulla rotaia.
I carrelli, che possono essere fissi o rimovibili, sono utilizzati dall’operatore per agganciare il proprio sistema anticaduta. Questo tipo di linea vita si può utilizzare sia come anticaduta che per il lavoro in sospensione.
Un tipo particolare di linea vita sono quelle verticali, che sono utilizzate per salire lungo scale o tralicci. Queste sono sempre utilizzate con un carrello che scorre lungo la linea vita, seguendo i movimenti dell’operatore ed entra in funzione in caso di caduta.
Le normative linea vita di riferimento sono:
- EN795/C: (normativa europea per gli ancoraggi anticaduta) che distingue tra:
- ancoraggi lineari di tipo flessibile (Tipo C);
- ancoraggi lineari di tipo rigido (Tipo D).
- UNI 11578: normativa italiana per gli ancoraggi anticaduta) che a differenza della EN 795, prende in considerazione anche quelle linee vita il cui il punto di contatto tra ancorante e materiale base non sia ispezionabile e sostituibile:
- tipo flessibile (Tipo C);
- tipo rigido (Tipo D).
- UNI/CEN TS 16415: Raccomandazioni per dispositivi di ancoraggio per l’uso da parte di più persone contemporaneamente.
Alla linea vita l’operatore si aggancerà utilizzando un sistema di arresto caduta retrattile, che può essere un cordino singolo o doppio con dissipatore (EN 355), un cordino di trattenuta e posizionamento (EN 354 o EN 358), un anticaduta di tipo guidato (EN 353.2) oppure un sistema anticaduta retrattile (EN 360), ecc.
Su un sistema rigido progettato per il lavoro in sospensione, l’operatore potrà anche ancorare le funi di lavoro e di sicurezza.
Criteri di scelta tra linea vita a binario rigido o cavo flessibile
La scelta tra linea vita flessibile o rigida è da ponderare attentamente valutando i lavori che si dovranno fare nell’ambiente che si vuole proteggere.
I fattori da considerare sono diversi. Ne elenchiamo alcuni, sicuramente non esaustivi di tutti i parametri da valutare.
Numero di operatori
Quanti sono gli operatori che devono lavorare contemporaneamente collegati alla linea vita? In una linea vita flessibile, normalmente, si possono collegare meno operatori rispetto ad una linea vita a binario rigido.
Frazionamenti e punti intermedi
La distanza alla quale bisogna porre un punto intermedio per fissare il cavo o il binario dipende dal produttore e dalla funzione della linea vita. Nel caso di una linea vita a binario questo fattore ne determina la dimensione. Sicuramente, maggiore è la distanza alla quale possiamo fissare gli ancoraggi intermedi e maggiore sarà la dimensione del binario. Esistono produttori che permettono di fissare i loro binari con ancoraggi anche a 6-8 mt l’uno dall’altro: vi è senz’altro un risparmio di tempo di montaggio e di materiale, ma il binario è molto invasivo dal punto di vista estetico.
Freccia
Il cavo metallico della linea vita, essendo flessibile, nel momento di una sollecitazione verso il basso si sposterà nella direzione del carico. La distanza tra la condizione a riposo e la condizione di massima tensione, nel punto intermedio della linea, è detto “freccia”.
Il produttore, sul manuale di uso e manutenzione, deve indicare almeno la freccia massima possibile nel momento di massima sollecitazione. Un produttore più solerte potrebbe indicare le diverse frecce a seconda dei carichi o dei punti di frazionamento.
Questo aspetto è molto importante. Ad esempio, sul colmo di un tetto, magari anche poco inclinato, potrei permettermi di accettare una freccia di una certa lunghezza.
Diverso il caso se lavoro attorno a dei macchinari oppure se creo una baia di carico.
Una baia di carico è un sistema che permette agli operatori che caricano e scaricano cisterne e camion di lavorare in sicurezza, creando un punto di ancoraggio più in alto rispetto al piano dove si trovano ad operare. In questo caso la freccia deve essere prossima allo zero, perché non posso permettere che, in caso di caduta, l’operatore finisca a terra o vada a sbattere contro altre strutture presenti nell’ambiente.
Ho chiesto a Corrado Mosca, titolare di Soluzioni Verticali e installatore esperto di linee vita, di spiegarci questo e altri concetti.
Destinazione d’uso
Dobbiamo chiederci se si deve “semplicemente” lavorare su una copertura, a tetto piano o inclinato, o bisogna lavorare anche in sospensione. Nel primo caso può essere sufficiente una linea vita flessibile. Invece, nel caso di lavoro in sospensione è necessario usare un sistema linea vita a binario rigido.
Inoltre, è necessario valutare bene la scorrevolezza del carrello. Perché gli operatori che lavorano in sospensione dovranno presumibilmente spostarsi lungo la parete anche in orizzontale.
Costo
Un sistema a cavo flessibile è tendenzialmente meno costoso rispetto ad una linea vita a binario. Poi bisogna considerare bene anche tutti i costi di installazione, manutenzione, ecc. anche nel lungo periodo.
Percorso
Il percorso che deve compiere l’operatore durante la sua attività è orizzontale e lineare o comporta curve, cambi di livello, inclinazioni, ecc.? Voglio che questo percorso sia ininterrotto oppure posso accettare che l’operatore possa staccarsi per passare da un tratto ad un altro? Sempre in sicurezza naturalmente.
Estetica
La linea vita a cavo flessibile necessita per l’installazione di punti di ancoraggio normalmente strutturati come dei “paletti” che sporgono dalla struttura. Sicuramente l’impatto visivo è piuttosto rilevante.
Alcuni tipi di linea vita a binario possono essere più facilmente mascherate all’interno di una struttura ed essere, a volte, quasi invisibili.
Tutto dipende dal dove dobbiamo mettere il sistema linea vita.
Sul tetto di una abitazione civile probabilmente va benissimo una linea vita flessibile. Su un edificio di pregio, architettonico, iconico o all’interno di monumenti e chiese, senz’altro dovremo scegliere un sistema con un impatto visivo meno rilevante.
Se dobbiamo progettare una baia di carico probabilmente va bene una linea vita a binario con una dimensione importante. Se invece dobbiamo installare un binario tra due file di vetri in un edificio progettato da qualche noto architetto, l’estetica è una componente importantissima tra i fattori di scelta.
A proposito delle baie di carico, sentiamo da Corrado come può essere utilizzato il binario.
Facilità di utilizzo da parte degli operatori
La maggior parte delle linee vita a cavo flessibile necessitano che l’operatore sia dotato di un sistema anticaduta a doppio cordino che serve per agganciarsi alla linea vita. In prossimità dei frazionamenti staccherà e riaggancerà un moschettone alla volta, avendo cura di essere sempre attaccato con almeno uno di essi, e lo riaggancerà dall’altra parte del frazionamento, per proseguire il percorso.
Anche lo scorrimento del moschettone sul cavo può generare un fastidioso attrito, che consuma il moschettone e provoca fastidio allo spostamento del lavoratore. Per questi motivi, spesso le linee vita rimangono inutilizzate.
Una linea vita flessibile con il carrello o meglio ancora un binario rigido, permette all’operatore di agganciarsi all’inizio del percorso e proseguire lungo la linea in maniera fluida, senza interruzione e senza impedimenti.
I modelli di linea vita a binario di Harken
Harken produce due modelli di linea vita a binario considerate tra le migliori del settore, soprattutto per utilizzi in ambito architettonico e per lavori in sospensione. Harken è un’azienda statunitense nota per la produzione dei sistemi della gestione delle funi (scotte) sulle imbarcazioni: winch, bozzelli, strozzascotte, binari, ecc.
Negli Stati Uniti il binario Harken era spesso utilizzato da chi voleva installare una linea vita a binario per lavoro in sospensione. Questo per le caratteristiche di eccezionale scorrevolezza e un profilo decisamente molto discreto, pur non essendo ancora certificato allo scopo.
Una dozzina di anni fa, Harken prese il suo modello di punta di binario, l’R27, e lo certificò per essere utilizzato nel mondo del
Binario e carrelli sono realizzati in alluminio 6061, il cosiddetto “alluminio aeronautico”.
Profilo molto basso di 27 mm di larghezza e 14 mm di altezza, altissima scorrevolezza dei carrelli altissima, possibilità di essere anodizzato in qualunque colore.
I carrelli scorrono su sfere di Torlon, autolubrificante e molto resistenti, possono essere tolti a fine lavoro e diventare una dotazione personale dell’operatore.
È il binario più adatto per il lavoro in sospensione, lavaggio vetri, manutenzione edifici, ecc., proprio per la scorrevolezza dei carrelli, che permettono all’operatore di spostarsi facilmente lungo il binario, anche rimanendo sospeso alla fune diversi metri più in basso.
Per mantenere questo basso profilo è stato necessario prevedere il fissaggio del binario direttamente alla struttura, senza staffe intermedie, con una distanza massima tra i fissaggi di 10, 20 o 30 cm.
Il binario può essere posizionato con il piano di scorrimento rivolto sia verso l’alto che verso il basso che laterale.
Qualche anno fa è stato introdotto il modello R27 LS (Long Span) che permette fissaggi fino a 3 mt per lavori in quota, con possibilità di utilizzo di quattro operatori per campata.
Per i lavori in sospensione i fissaggi devono essere a 1,5 mt e sono permessi due operatori per campata. Con questo binario, abbinato ad appositi carrelli INCAR-CURVE, posso creare dei percorsi in orizzontale con raggi di curvaturafino a 40 cm.
Questo modello può essere montato con delle apposite staffe, a seconda di dove deve essere rivolto il piano di scorrimento, oppure direttamente alla struttura.
Le diverse staffe servono ad ottimizzare la posizione del binario, considerando che lo scorrimento ottimale si ottiene posizionandolo in modo che il carico abbia la direzione perpendicolare al piano di scorrimento del carrello.
Con i carrelli che abbiamo visto finora il binario si può utilizzare con pendenze massime rispetto al piano orizzontale di 5°.
I Binari R27 e R27LS sono conformi alle Norme EN795:2012 Tipo D e CEN/TS16415:2013. Inoltre, il binario R27 ed i relativi componenti sono certificati secondo la normativa UNI11578:2015. I carrelli R27 sono certificati UE in accordo al Regolamento (UE) 2016/425 ed alla norma EN795:2012 Tipo B.
Recentemente è stato introdotto un nuovo carrello, il modello INCAR-360.
Grazie a questo carrello posso utilizzare il binario R27 LS anche sul piano verticale ed inclinato. Utilizzando questo carrello è possibile creare sistemi di linea vita a binario da 0° a 90°, naturalmente solo come anticaduta e non come sospensione.
Posso pertanto utilizzarlo per accedere in verticale, usando ad esempio una scala, per poi passare ad un piano inclinato e poi su un piano orizzontale. Usando sempre lo stesso carrello e lo stesso binario.
L’ultimo carrello arrivato è il INCAR3-CURVE, che permetterà di lavorare con angolo fino a 20 cm di raggio, solo in anticaduta.
Sia il modello R27 che il R27LS possono essere anodizzati o verniciati secondo il colore scelto dal cliente, così da potersi integrare in una struttura con un basso impatto visivo.
Questo offre la possibilità di integrarlo facilmente, ad esempio, su monumenti o chiese, per mettere in sicurezza gli operatori della manutenzione e rispettando le indicazioni date dalle Belle Arti o altri organismi analoghi.
Infatti, lo possiamo trovare su installazioni di pregio firmati dai più grandi architetti del mondo, come la Nuvola di Fuksas e il Parco della Musica di Renzo Piano. Lo troviamo perfino sui grattacieli Hadid, Galfa e Unipol nella City Life di Milano.
Per quanto riguarda la curvatura, fino a 15 mt di raggio possono essere curvati direttamente dall’installatore durante il montaggio. Invece, sotto a questo raggio possiamo calandrarli in Harken secondo la curvatura richiesta dal cliente.
In ambito industriale posso utilizzarlo anche collegato ad alcuni modelli di carroponte.
Il binario R27LS posso applicarlo su carriponte, a doppia trave, con una apposita staffa di montaggio. Il binario R27 invece posso appiccarlo anche su carriponte monotrave andando a fissarlo direttamente alla trave.
A tal proposito sentiamo cosa ne pensa Corrado.
Una domanda che ci viene spesso rivolta è:
“Ma il vostro binario da chi può essere installato? Da chi deve essere controllato?”.
Harken nel suo manuale scrive:
L’installazione del binario R27 (o R27LS) deve essere effettuata da installatori autorizzati da Harken o da un rivenditore autorizzato Harken o da professionisti competenti adeguatamente formati per progettare, installare, certificare ed effettuare la manutenzione del sistema anticaduta.
Ho girato le domande anche a Corrado.
Normativa: aggiornamento 2023
Il 16 febbraio 2023 è stata pubblicata la nuova norma 11900: 2023 Attività professionali non regolamentate – Installatore di sistemi di ancoraggio – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità.
La nuova norma definisce i requisiti dell’installatore dei sistemi di ancoraggio per tetti, articolando la figura in tre livelli: base, intermedio ed avanzato.
Un altro dubbio che assale l’utilizzatore è se il binario può essere utilizzato, dopo che ha subìto una sollecitazione.
Ad esempio, a seguito di una caduta, per effettuare la dovuta manovra di soccorso. La risposta è affermativa, ma anche su questo argomento sentiamo Corrado cosa ci dice.
Riassumendo, è l’unico binario che riunisce assieme tutte le caratteristiche di cui abbiamo parlato:
- Basso profilo;
- Possibilità di personalizzazione del colore;
- Inclinazione 0°- 90°;
- Raggio di curvatura fino a 20 cm;
- Utilizzo sia in anticaduta che in sospensione.
Per qualsiasi informazione sia tecnica che commerciale sulla linea vita a binario di Harken compila il form che trovi qui sotto.
Cerca
Condividi l'articolo
Ultimo articolo
Tecnologia DECT per dispositivi uomo a terra: vantaggi con Ascom
Sommario L’adozione di dispositivi di monitoraggio, tra cui i sistemi uomo a terra basati sulla tecnologia DECT, è diventata indispensabile anche per la sicurezza sul