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Recentemente ho pubblicato un articolo sul soccorso fluviale, ma per il comune cittadino, qual è la prassi su cosa fare in caso di alluvione? Come posso aiutare a prevenire questo fenomeno? Come devo comportarmi durante e dopo un’alluvione? Cosa posso fare per dare una mano o semplicemente non essere d’intralcio alla macchina dei soccorsi?
Sicuramente, la prevenzione alluvioni o di qualunque evento catastrofico è un compito che riguarda tutti noi, dal politico al cittadino comune.
In secondo luogo, la diffusione di informazioni sui rischi è una responsabilità a cui tutti noi possiamo e dobbiamo contribuire. Anche la Protezione Civile Italiana, attraverso la campagna IO NON RISCHIO promuove delle buone prassi per la prevenzione e la gestione dei rischi naturali.
Dunque, vediamo insieme quali sono le buone prassi per mettersi in sicurezza durante un’alluvione.
Cosa fare per ridurre il rischio alluvione?
Prima di chiedersi cosa fare in caso di alluvione dobbiamo chiederci se possiamo fare qualcosa per ridurre il rischio alluvione?
Vediamo in dettaglio alcuni punti chiave:
- Rispettare l’ambiente: è una regola base che vale sempre e per qualunque attività e sicuramente la cosa principale da cui iniziare. Ad esempio, possiamo adottare comportamenti che possono aiutare la prevenzione alluvioni;
- Pulire i propri pozzetti, scarichi e tombini per evitare intasamenti durante forti piogge. Soprattutto in autunno è facile vedere tombini completamente ostruiti dalle foglie cadute: questi vanno sempre liberati;
- Pulire bene i fossi e tubi sotto i passaggi: soprattutto gli agricoltori e i proprietari di campi. In casi di forti piogge se l’acqua non scorre bene nei canali c’è un rischio di esondazione;
- Avvisare il Comune se troviamo rifiuti ingombranti che possono ostruire i corsi d’acqua, ponti, sottopassaggi, ecc.;
- Informarsi sul Piano di Protezione Civile comunale per sapere cosa fare in caso di emergenza allagamento;
- Assicurarsi che la scuola o il luogo di lavoro abbiano un proprio piano di emergenza per i rischi naturali, compresa l’alluvione. Se non ci fosse, segnalarlo ai responsabili preposti e chiedere che venga redatto.
- Se nella tua famiglia ci sono persone che hanno bisogno di particolare assistenza mettere in atto tutte le misure preventive per un eventuale evacuazione. Inoltre, avvisare gli organi competenti (Sindaco e Polizia Locale) delle problematiche presenti;
- Evitare di conservare beni di valore in cantina o al piano seminterrato;
- Pensare ad una via di fuga verso l’alto: in caso di alluvione è scontato che la prima cosa da fare sarebbe quella di raggiungere i piani più alti dell’edificio;
- Avere una copia dei documenti più importanti in un posto sicuro in modo che si possano recuperare in caso vedano persi. Ad esempio, anche a casa di un parente o di una persona fidata. Oggi con i sistemi di archiviazione cloud molti documenti possiamo salvarli sul web e recuperarli in qualsiasi momento;
- Avere un Kit di emergenza: assicurarsi che tutti sappiano dov’è e che tutti sappiano usare i componenti del kit. Potrebbe essere anche una cosa molto basica, con una cassetta di pronto soccorso, una torcia, un coltellino multiuso e una radio. Su internet esistono moltissimi siti che dispensano consigli su come prepararsi un EDC (Every Day Carry), da piccoli kit da usare ogni giorno fino ad allestimenti per bunker antiatomici.
Puoi vedere Come preparare un Kit di Emergenza per la tua casa.
Cosa fare in caso di allerta o allarme alluvione?
Fra le regole su cosa fare in caso di alluvione c’è anche un comportamento corretto da adottare quando viene emanata un’allerta o un allarme alluvione.
Vediamo in dettaglio cosa fare:
- Se ad esempio, abitiamo in una zona a rischio esondazione, evitiamo di dormire o soggiornare in piani seminterrati. Capisco che sia difficile e spesso non si può fare altrimenti, ma le statistiche riportano purtroppo tante vittime riconducibili a queste situazioni;
- In caso di emergenza alluvione possiamo provare a proteggere i locali che si trovano al piano strada, cantine, seminterrati o garage utilizzando sacchi di sabbia o pannelli di legno. Naturalmente solo se si può fare in sicurezzae senza esporsi a nessun pericolo imminente.
- Avvisiamo amici e parenti sull’allarme alluvione e condividiamo le informazioni. Infatti, potrebbe essere di aiuto a coloro che per qualsiasi ragione non sono venuti a conoscenza dell’allarme;
- Se dobbiamo spostarci durante un’emergenza allagamento per raggiungere la nostra abitazione valutiamo molto bene i tempi e il percorso, per evitare di essere coinvolti nell’evento durante il tragitto. Se individuiamo fattori dirischio (come ad esempio, sottopassi, gallerie o zone allagabili è meglio restare dove siamo.
- Preparare piccole scorte di cibo e soprattutto di acqua. Soprattutto, cibo che possa essere consumato anche crudo e non deperibile. Potrebbe succedere che durante l’alluvione e immediatamente dopo, non siano funzionanti le utenze elettriche e del gas, pertanto non si possa cuocere nulla e non si può conservare nulla in frigorifero;
- Evitare di assaltare i supermercati e comprare bancali di cibarie. Nel giro di qualche giorno la situazione torna più o meno alla normalità. Quando abbiamo scorte per tre-quattro giorni è più che sufficiente;
- Oltre alla cassetta di Pronto Soccorso preparare una scorta di farmaci per persone che possono avere patologie particolari e per le quali non si possa accedere alle farmacie nei giorni dell’alluvione;
- Gestire eventuali animali. Cominciamo a pensare anche a come gestire i nostri animali, sia d’allevamento che domestici. In caso di alluvione possono essere molto spaventati e rischiare di farsi o fare del male. Cerchiamo un posto sicuro dove metterli e procuriamo del cibo anche per loro.
Cosa fare in caso di alluvione per aiutare i soccorsi o almeno non essere d’impiccio?
La prima cosa da fare in caso di alluvione è sicuramente quella di non aumentare il livello di rischio a cui siamo sottoposti. Se abbiamo raggiunto una postazione sicura, mettiamoci buoni e aspettiamo i soccorsi.
Potrebbe eventualmente essere utile condividere quello che sai con gli altri alluvionati sull’allerta e sui comportamenti corretti da adottare.
Come comportarsi durante l’alluvione?
Su cosa fare in caso di alluvione dobbiamo considerare il luogo dove ti trovi durante l’alluvione e comportarsi di conseguenza.
Vediamo in dettaglio le cose da fare:
- Allontanarsi immediatamente dalla zona allagata. È scontato, ma purtroppo le statistiche ci dicono che la maggior parte delle persone non percepisce immediatamente il rischio reale e si espone al pericolo inutilmente;
- Prestare molta attenzione ad eventuali pericoli nel caso si debba procedere nell’acqua. Ad esempio, pericoli che possono farci cadere o a tombini aperti, piscine, ecc. Molto attenti anche a cavi elettrici caduti nell’acqua;
- Cerchiamo di portarci il più possibile nei locali più alti del nostro edificio. Se abitiamo in un condominio possiamo chiedere temporaneamente ospitalità ai nostri vicini dei piani alti;
- Non scendere in cantine, seminterrati o garage. Capisco che la prima cosa a cui uno pensa è l’automobile, ma non vale la pena rischiare la vita per essa. Con una buona assicurazione la maggior parte dei danni ci saranno rimborsati;
- Il pericolo maggiore durante l’alluvione non è tanto l’acqua in sé, ma tutti i rottami e il fango che si porta dietro. Dall’acqua si potrebbe anche uscire, ma quando rimani impantanato in mezzo metro di fango, non riesci più a muoverti;
- Cercare di vestirsi subito con abbigliamento impermeabile. Il rischio di rimanere bagnati per molto tempo, soprattutto nelle stagioni fredde, porta facilmente all’ipotermia;
- In caso di alluvione bisogna prestare molta attenzione anche ai liquidi chimici e/o infiammabili che potrebbero fuoruscire dai loro contenitori e sversarsi nell’acqua. Ad esempio, carburanti, solventi, vernici, ammonica presente negli impianti refrigeranti, ecc.;
- Evitare assolutamente l’ascensore;
- Evitare l’utilizzo di automobile, scooter, moto, ecc.;
- Chiudere le utenze: gas, luce, ecc. Se l’impianto elettrico non fosse perfettamente isolato potrebbe creare altre situazioni di rischio elettrico. Naturalmente evitare di toccare impianti elettrici o apparecchi con mani e piedi bagnati;
- Aiutare le persone che sono in maggiore difficoltà: anziani, disabili, bambini;
- Bere solo acqua dalle bottiglie.
Come comportarsi dopo l’alluvione?
Su cosa fare in caso di alluvione dobbiamo considerare anche quello che sarà lo scenario dopo che l’acqua sarà scesa e se ne sarà andata.
Vediamo in dettaglio quali sono le cose da fare:
- Non improvvisarsi soccorritori: spesso si rischia di aumentare il danno e si mettono ulteriormente in difficoltà i soccorsi preposti. Capisco la voglia di aiutare, ma a volte si crea confusione e si peggiora la situazione;
- Attendere il coordinamento delle autorità: soprattutto, prima di intraprendere qualunque azione come ad esempio, rientrare in casa, spalare fango, liberare i locali, ecc.;
- Evitare di usare l’auto: anche se il primo istinto è quello di raggiungere parenti e amici, magari per prestare i primi soccorsi, è meglio evitare di usare mezzi propri per non intasare i percorsi dei mezzi di soccorso;
- Fare attenzione a percorrere tratti allagati: sempre per i pericoli di cui parlavamo prima: buche, tombini scoperchiati, cavi elettrici, liquidi pericolosi, ecc.;
- Pericolo di frane: in aggiunta a quanto sopra, potrebbe essere presente il pericolo frane, soprattutto in vicinanza di pendii o argini;
- Evitiamo di rientrare nell’abitazione o in altri edifici: l’alluvione potrebbe aver causato danni agli edifici. Se notiamo crepe o dissesti, evitiamo di entrarci fino a che non sono stati controllati dai Vigili del Fuoco o da un tecnico specializzato;
- Prima di utilizzare gli impianti di casa sentire il parere di un tecnico: impianti elettrici, impianti del gas, impianto idraulico, scarichi ecc. potrebbero essere seriamente danneggiati e portare ad ulteriori rischi;
- Non bere acqua da rubinetto prima di ricevere l’autorizzazione dai tecnici comunali.
E cosa succede se dobbiamo lasciare la nostra abitazione?
Nel caso in cui la nostra abitazione fosse inagibile, dovremo essere ospitati in un’area di ospitalità.
Queste aree possono essere:
- Strutture ricettive ad esempio, alberghi, palestre, scuole, ecc.;
- Tendopoli.
Nel caso di alberghi, avremmo il grosso fastidio di stare fuori casa per un certo periodo, ma la sistemazione potrebbe essere sopportabile.
Invece, nel caso di sistemazione in scuole o palestre, avremo la necessità di condividere molte aree in comune con altre persone. Pertanto, la convivenza dovrà essere gestita molto bene, sia da parte del personale di assistenza, sia da parte nostra.
Infine, nel caso di ospitalità in tenda, avremo degli spazi un po’ più riservati, ma diverse aree logistiche in comune: cucine, servizi sanitari, ecc.
In una tendopoli la Protezione Civile provvede sempre a organizzare gli spazi per garantire un comfort sufficiente.
Nel limite del possibile, provvederanno ad allestire:
- Un adeguato supporto igienico/sanitario: bagni e docce con acqua calda, piccoli ambulatori, consultori e supporti psicologici;
- Cucine da campo;
- Aree di svago per i bambini;
- Aree per piccoli animali da compagnia;
- Supporti tecnologici: elettricità, rete cellulare, ecc.;
- Nel caso la permanenza si prolunghi nel tempo si installano anche lavanderie, studi veterinari e altri servizi meno urgenti.
Da parte nostra, l’unico dovere che ci è richiesto, per dare una mano a tutti e soprattutto ai VOLONTARI che ci aiutano (e sottolineo la parola VOLONTARI), è quello di avere pazienza.
Non saremo in un hotel e non avremo tutti i comfort a cui siamo abituati, ma è una situazione che richiede un minimo di adattamento e sopportazione.
IN UN CAMPO POTREBBERO ESSERCI ANCHE 300-350 PERSONE E SODDISFARE LE ESIGENZE DI TUTTI E’ IMPOSSIBILE.
Se possibile, dovremmo essere noi stessi a metterci a disposizione per dare una mano e aiutare quelle persone che sono più in difficoltà.
Potremmo condividere le tende magari con 10-12 persone. Di base si tengono sempre i nuclei familiari nella stessa tenda e possibilmente si dividono anche le etnie.
In una tenda dovremo portare alcuni effetti personali: un cambio di vestiti, medicinali urgenti, prodotti per l’igiene personale, ecc.
Nei giorni successivi arriveranno vestiti, medicinali e beni di prima necessità.
Molte di queste raccomandazioni valgono naturalmente per qualunque altro evento naturale come ad esempio, terremoti, maremoti, eruzioni, ecc.
Intervista a Gianluca Ugoletti – Protezione Civile “Le Nutrie” di Modena
Ho intervistato Gianluca Ugoletti, coordinatore del gruppo Protezione Civile Le Nutrie, che ci spiega cosa fare in caso di alluvione per mettersi in sicurezza e per non intralciare il lavoro dei soccorritori.
Per qualsiasi informazione sia tecnica che commerciale sull’attrezzatura per l’emergenza e il soccorso fluviale e alluvionale compila il form qui sotto.
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