Calzature da lavoro per soccorritori: norme e caratteristiche

Sommario

Scegliere le calzature da lavoro per soccorritori più adatte per il tipo di soccorso è sempre difficile. Tipologia, prestazioni, certificazioni e marcatura sono solo alcuni degli aspetti da considerare per poter distinguere e scegliere le calzature da lavoro più adatte alle tue esigenze di soccorritore.

In ogni caso i fattori più importanti che entrano in gioco sono: 

  • Peso della scarpa; 
  • Altezza;
  • Impermeabilità; 
  • Prezzo;
  • Estetica; 
  • Forma;
  • ecc.

 

Essendoci così tanta offerta sul mercato e con tutti i produttori che esaltano questa o quella caratteristica, come la soluzione risolutiva per metterti le ali ai piedi, la confusione è presto fatta.
Cerchiamo di dare alcune indicazioni di base per aiutare nella scelta.

Innanzitutto, che tu sia un soccorritore professionista o volontario, la legge e il buon senso ti orientano sull’utilizzo di calzature di sicurezza o di protezione (normativamente parlando sono due cose diverse?
Vediamo pertanto la normativa di riferimento.

Normativa sulle calzature da lavoro per soccorritori

Le più importanti norme attualmente in vigore per le calzature antinfortunistiche sono:

  • EN-20345:2012 calzature di sicurezza con puntale di protezione;
  • EN-20347:2012 calzature da lavoro senza puntale di protezione;
  • EN-15090:2012 calzature per servizi antincendio;
  • EN-17249:2014 calzature antitaglio per motosega.

Calzature a norma EN 20345:2012

Riguarda le calzature di sicurezza, cioè quelle con puntale di protezione resistente a 200 joule.
Per capirci, 200 Joule corrispondono ad un corpo di 10 kg che cade da un’altezza 2 mt o 1 kg che cade da 20 mt (massa x altezza x 9,8).
Per intendersi, è la classica calzatura antinfortunistica usata nel lavoro e nel soccorso di base: scarpe Protezione Civile, scarpe Soccorso Sanitario, ecc.

esempi di calzature da lavoro per soccorritori a norma EN 20345:2012
Esempio di modelli a norma EN 20345:2012.

Le calzature in EN20345 sono divise in classi, che si trovano sull’etichetta della calzatura e sulla confezione, che sono queste:

  • SB Requisiti di base: requisiti presenti sulla norma che indicano l’altezza, lo spessore della tomaia, la presenza del sottopiede, ecc.;
  • S1 SB + zona del tallone chiusa, proprietà antistatiche, assorbimento di energia nella zona del tallone, resistenza agli idrocarburi della suola;
  • S2 S1 + resistenza alla penetrazione ed assorbimento d’acqua del tomaio (idrorepellenza);
  • S3 S2 + resistenza alla perforazione del fondo della calzatura (presenza di lamina antiforo);
  • S4 (stivali) Proprietà antistatiche, assorbimento di energia nella zona del tallone;
  • S5 (stivali) resistenza alla perforazione del fondo della calzatura (presenza di lamina antiforo).

 

Poi torneremo ad analizzare alcune di queste classi, perché in alcuni casi c’è confusione sull’interpretazione degli indici.

Calzature a norma EN 20347:2012

Riguarda le calzature cosiddette occupational, cioè che sono certificate per quei lavori dove non c’è pericolo di caduta di oggetti sulla punta del piede.
Possono essere usati nei servizi di Polizia, nel trasporto persone, nella ricerca in ambiente impervio, ecc.
Le classi che in cui si trovano divise sono simili alla EN 20345 ma con il simbolo “O“:

  • OB Requisiti di base: requisiti presenti sulla norma che indicano l’altezza, lo spessore della tomaia, la presenza del sottopiede, ecc.;
  • O1 SB + zona del tallone chiusa, proprietà antistatiche, assorbimento di energia nella zona del tallone, resistenza agli idrocarburi della suola;
  • O2 S1 + resistenza alla penetrazione ed assorbimento d’acqua del tomaio (idrorepellenza);
  • O3 S2 + resistenza alla perforazione del fondo della calzatura (presenza di lamina antiforo);
  • O4 (stivali) Proprietà antistatiche, assorbimento di energia nella zona del tallone;
  • O5 (stivali) resistenza alla perforazione del fondo della calzatura (presenza di lamina antiforo).
Alcuni modelli di calzature per soccorritori a norma EN 20347:2012
Esempio di modelli a norma EN 20345:2012.

Le calzature in O3 sono molto utilizzate nei servizi di pronto intervento, cinofili, ricerca.

Sono tutti ambiti dove normalmente non c’è pericolo di schiacciamento del piede, la presenza del puntale limiterebbe la mobilità del piede, ma esiste il pericolo di perforazione della pianta del piede.
In entrambe le norme, accanto alle classi, si possono trovare degli indici aggiuntivi, che ci danno altre informazioni sulle caratteristiche della calzatura:

  • P – Resistenza alla perforazione del fondo della calzatura (presenza di lamina. Naturalmente se la calzatura è in S3 o in O3 questo ulteriore indica non c’è, perché la classe già la prevede);
  • C – Calzatura conduttiva (serve per eliminare le cariche elettrostatiche che potrebbero generare scintille e causare esplosioni in determinati ambienti);
  • M – Con tomaia che prevede protezione specifica del metatarso;
  • A – Scarpa antistatica che disperde l’accumulo di cariche elettrostatiche (è molto simile all’indice C. cambiano alcuni valori di riferimento. Sulle scarpe comuni si trova sempre questo indice);
  • WR – Water Resistant. Con tomaia resistente all’acqua (impermeabile);
  • WRU – Water Resistant Upper. Con tomaia resistente alla penetrazione e all’assorbimento dell’acqua (non impermeabile, solo idrorepellente);
  • CI – Cold Insulation. Che assicura l’isolamento dal freddo;
  • HI – Hot Insulation. Che assicura l’isolamento dal calore;
  • HRO – Con suola resistente alle alte temperature per contatto (fino a 300° per un minuto. Normalmente sono calzature con suola in gomma);
  • AN – Ankle Protection. Con rinforzo per la protezione del malleolo;
  • CR – Cut Resistance. Resistenza al taglio della tomaia;
  • FO – resistenza agli idrocarburi della suola;
  • SRA – antiscivolo su superfici ceramiche;
  • SRB – antiscivolo su superfici in acciaio inox;
  • SRC – quando sono presenti sia i requisiti SRA che SRB.

Calzature a norma EN 15090:2012

Calzature da lavoro per soccorritori per servizi antincendio, sia boschivo che strutturale.
Anche per questa norma abbiamo tre differenti classi:

  • F1 – (Antincendio Boschivo) adatte a scopi di salvataggio in generale, operazioni di lotta contro gli incendi, operazioni di lotta contro gli incendi in presenza di combustibili vegetali come foreste, coltivazioni, piantagioni, prati e terreni agricoli. Di base non hanno lamina, non hanno puntale di protezione, non proteggono da agenti chimici;
  • F2 – (Antincendio Strutturale, Vigili del Fuoco) adatte per salvataggio in operazioni di lotta contro gli incendi e protezione di beni di edifici, strutture chiuse, veicoli, ecc. Di base hanno lamina antiforo e puntale di protezione a 200 Joule, non proteggono da agenti chimici;
  • F3 – (Antincendio in aziende chimiche e petrolchimiche) adatte in situazioni di emergenza in presenza di materiali pericolosi, con rilascio o potenziale rilascio di sostanze chimiche pericolose nell’ambiente che possono causare morte, lesioni fisiche o danni agli immobili e all’ambiente. Di base hanno lamina antiforo e puntale di protezione a 200 Joule, protezione da agenti chimici.

 

Accanto a queste classi base, potete trovare i seguenti indici:

  • H1 – resistenza al calore della suola a 150° per 30 minuti
  • H2 – resistenza al calore della suola a 250° per 20 minuti
  • H3 – resistenza al calore della suola a 250° per 40 minuti
  • – resistenza alla penetrazione (lamina antiforo)
  • I – isolamento elettrico
  • A – antistaticità
  • IS – suola con alta resistenza elettrica
  • CI – Isolamento dal freddo
  • AN – protezione del malleolo
  • M – protezione del metatarso
  • SRA – antiscivolo su superfici ceramiche
  • SRB – antiscivolo su superfici in acciaio inox
  • SRC – quando sono presenti sia i requisiti SRA che SRB
Esempi di Calzature da lavoro per soccorritori a norma EN15090:2012
Esempi di stivali a norma EN15090:2012

Calzature a norma EN 17249:2014

Sono scarpe o stivali che proteggono dal taglio della motosega.
Queste calzature per soccorritori sono divise in tre classi:

  • 1° Classe: resistenza con velocità catena di 20 metri al secondo
  • 2° Classe: resistenza con velocità catena di 24 metri al secondo
  • 3° Classe: resistenza con velocità catena di 28 metri al secondo

Più la classe è alta, più risultano massicce e rigide. 
Come norma è comunque sempre associata alla EN 20345 o alla EN 15090.

Costruzione delle calzature da lavoro per soccorritori

Quando si parla di costruzione di calzature per soccorritori, si intende l’accoppiamento tra tomaia e suola. 
Nelle calzature di sicurezza esistono principalmente due tipi di costruzione: 

  • Iniettato;
  • Incollato (detto in linguaggio tecnico AGO).

 

Nel primo caso la tomaia è inserita in una macchina, uno stampo si chiude sul fondo della scarpa e viene iniettata una miscela di poliuretano che forma l’intersuola (la parte che sta tra la tomaia e la suola) e la suola o battistrada.
In alcuni casi, il battistrada potrebbe essere applicato successivamente, usandone uno prodotto da aziende specializzate, tipo Vibram ®, Davos ®, ecc. 
Può essere sempre in poliuretano oppure in gomma.

Le calzature incollate invece vengono lavorate a mano, la tomaia viene montata su una forma e avvolta al sottopiede.
Un operaio spalma un collante sulla base della tomaia e poi incolla una suola prodotta sempre da aziende specializzate.
Normalmente la lavorazione incollata è di maggiore pregio, e la calzatura è più robusta e flessibile. 
Naturalmente dipende tantissimo dal costruttore. 

Suola in Poliuretano o in Gomma?

Le suole iniettate hanno sempre l’intersuola in poliuretano e la suola in gomma. 
Il poliuretano è più leggero ed economico rispetto alla gomma, ma ha meno resistenza al calore e al contatto con idrocarburi. 

Esempi di suole per calzature per soccorritori
Esempi di suole per calzature per soccorritori

Per questo molte calzature iniettate vengono costruite con intersuola in poliuretano e battistrada in gomma. Il grande difetto del poliuretano è che si degrada nel giro di qualche anno.
Più spesso se la calzatura è poco usata, si sfalda completamente e a volte si rimane con la scarpa ai piedi e la suola che di stacca…. è un fenomeno naturale e che accade anche nelle calzature di marche più blasonate.

La suola in gomma resiste meglio a idrocarburi e calore, è più resistente alle abrasioni e rimane più morbida rispetto al poliuretano al contatto con il freddo, mantenendo così una buona resistenza allo scivolamento.

Puntale anti schiacciamento nelle calzature da lavoro per soccorritori

Il puntale anti schiacciamento può essere in acciaio o in materiale composito. Esistono anche in altri materiali, tipo alluminio, ma sono poco usati.
Il puntale in acciaio è più pesante, ma più sottile e resistente in tutte le sue parti. 
Invece, il puntale in composito è più leggero, ma è più ingombrante ed è meno resistente nella parte superiore.

In questo vecchio video potete vedere un confronto di schiacciamento tra puntali di diverso materiale.

In questo video potete invece vedere un confronto sui puntali applicati su calzature anti taglio.

Puoi trovare molti altri video sul mio canale YouTube.

Lamina anti foro

La lamina anti foro può essere in acciaio o di tipo tessile, un misto di Kevlar ® e altre fibre. Ormai si trova quasi tutto in lamina tessile, ma la lamina in acciaio rimane comunque più resistente su punte di piccole dimensioni. Di contro rende la calzatura un po’ più rigida.

Se sulle calzature per soccorritori c’è scritto S3, sono impermeabili?
No, sono solo idrorepellenti.

Quando si trova la classe S3 o O3 significa che la tomaia ha una resistenza alla penetrazione e all’assorbimento dei liquidi certificata per 60 minuti, ma non è impermeabile. 
Assieme a S3 o O3 si trova anche l’indice WRU (Water Resistant Upper).

Membrana impermeabile o traspirante?

La calzatura, per essere impermeabile, deve avere una Membrana impermeabile e traspirante, e l’indice che troverete è WR (Water Resistant).
Le membrane più conosciute sono in PTFE (teflon, come quello che è utilizzato per sigillare i tubi dell’acqua) che viene forato in modo da far passare la più grande goccia di sudore ma non far passare la più piccola goccia di pioggia. 
Questo poi può essere accoppiato con altro materiale e diventa una membrana bi-componente.
Alcune delle più famose sono Goretex ®, Event ®, Sympatex ®, Klimatex ®, ecc.

Alcune fasi dell’assemblaggio tra suola e tomaia di una calzatura da lavoro per soccorritori
Alcune fasi dell’assemblaggio tra suola e tomaia.

Ciascun produttore ha a catalogo diverse membrane per le calzature: alcune più impermeabili, cioè che resistono ad una colonna d’acqua superiore, alcune meno. 
Inversamente proporzionale diventa la traspirabilità. Membrane più traspiranti e meno impermeabili sono usate per le calzature estive. Viceversa, più impermeabili e meno traspiranti per quelle invernali.
Nella costruzione della tomaia, la membrana è poi accoppiata ad altro materiale: la fodera e la tomaia esterna. In questo caso si dice che la scarpa è a tre strati. 
Se c’è anche un’imbottitura termica si dice che è a quattro strati. Il fatto che abbia una membrana non è sempre simbolo di assoluta traspirabilità. 
L’accoppiamento tra membrana e altri materiali è un’operazione molto delicata. 
Se, ad esempio, per accoppiare tomaia e fodera, riempio la membrana di colla, la traspirabilità va a farsi benedire.

Calzature da lavoro per soccorritori alte o basse?

A parte situazioni oggettive, come l’antincendio dove obbligatoriamente si deve usare uno stivale o un anfibio, nelle situazioni più classiche la scelta è anche personale.
Una volta gli scarponcini anfibi erano molto rigidi e limitavano la mobilità, ad esempio alla guida di un mezzo. 
I prodotti che sono adesso sul mercato hanno forme e materiali che, anche essendo alte, non danno più nessun fastidio. 
Pertanto, per qualunque soccorritore mi sentirei tranquillamente di consigliare un bello scarponcino alla caviglia.

Utilizzo dei plantari nelle scarpe per soccorritori

I plantari sono detti anche Fussbet. 
Attenzione che quando si acquista una calzatura da lavoro certificata, anche il plantare fa parte della certificazione e pertanto, se si sostituisce con un altro plantare non adatto, si perde la certificazione della scarpa. 
Se fosse necessario cambiarlo si raccomanda di interpellare prima il produttore.

Il Plantare è una parte molto importante, perché è dove appoggia direttamente il piede. Nella scelta della scarpa è un elemento che deve essere attentamente valutato. Deve essere morbido, ma non troppo, per evitare rischio sfondamento. 
Esistono plantari in materiali cosiddetti memory, che prendono la forma del piede, in tessuti antibatterici ai filati d’argento, in sughero traspirante, ecc. ecc.

Per informazioni tecniche o commerciali sulle calzature da lavoro per soccorritori o per un test gratuito Contattami

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