Barella galleggiante: quale modello per soccorso in acqua?

Sommario

Abbiamo recentemente pubblicato un articolo sul soccorritore fluviale-alluvionale e adesso vediamo quali tipi di barella galleggiante si possono usare nell’attività di soccorso in acqua. Nella dotazione di un soccorritore acquatico non possono certamente mancare dei dispositivi per mettere in sicurezza e trasportare un paziente infermo o non autosufficiente.
La scelta del dispositivo migliore è da valutare in base a diversi parametri come ad esempio:

  • numero dei soccorritori;
  • tipo di scenario nel quale si deve intervenire;
  • mobilità del paziente;
  • presenza o meno di trauma;
  • mezzi di trasporto: imbarcazione, elicottero, automezzo, ecc.;
  • ecc.;

Per ovvie ragioni, il dispositivo deve avere preferibilmente un aiuto al galleggiamento e deve essere facilmente applicabile in acqua o in ambiente fangoso.
L’applicazione deve essere veloce e poco complicata, per diminuire il più possibile l’esposizione dei soccorritori stessi ad ulteriori rischi che potrebbero insorgere.

Alla fine dell’emergenza devono essere facilmente lavabili e sterilizzabili. Da qui nasce la barella galleggiante.

Questi dispositivi devono essere presidi medici. Infatti, come previsto dal nuovo Regolamento 745/2017 è considerato dispositivo medico:

“Qualunque strumento, apparecchio, apparecchiatura, software, impianto, reagente, materiale o altro articolo, destinato dal fabbricante a essere impiegato sull’uomo, da solo o in combinazione, per una o più delle seguenti destinazioni d’uso mediche specifiche: – diagnosi, prevenzione, monitoraggio, previsione, prognosi, trattamento o attenuazione di malattie, – diagnosi, monitoraggio, trattamento, attenuazione o compensazione di una lesione o di una disabilità, ……..”

Sono invece considerati accessori:

“Un prodotto che, pur non essendo esso stesso un dispositivo medico, è destinato dal fabbricante a essere utilizzato con uno o più dispositivi medici specifici, per permettere in particolare che questi ultimi siano impiegati conformemente alla loro destinazione d’uso, oppure per assistere specificamente e direttamente la funzionalità sul piano medico del dispositivo o dei dispositivi medici in relazione alla loro destinazione d’uso. “

Pertanto, qualunque barella utilizzata su di un paziente infermo o non autosufficiente deve essere certificato come Dispositivo Medico di Classe 1 ovvero come dispositivo non invasivo, come previsto dal Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n. 46.

Essendo dispositivi medici necessitano di formazioneaddestramento e sorveglianza.
Come sempre è necessario dividere tra sistemi di trasporto e sistemi di immobilizzazione. I primi si possono utilizzare da soli quando si è ragionevolmente certi che non sia presente un trauma di tipo spinale. In caso contrario bisogna prima utilizzare un sistema di immobilizzazione che andrà poi inserito nel sistema di trasporto più adatto.
In questo articolo vi parlerò di quattro di barella galleggiante tra le più utilizzate.

Barella Basket con galleggiante

La barella basket è una barella rigida, molto semplice, con dei bordi di contenimento che permette di trasportare il paziente con estrema facilità.
È chiamata anche barella toboga, anche se questo termine indica più propriamente una barella per il soccorso su neve. Il nome, infatti, deriva da una tipica slitta di trasporto su neve utilizzata dai popoli nativi del Canada (Toboga – Wikipedia).
Nella barella basket il paziente si trasporta prevalentemente in posizione orizzontale o leggermente inclinata. Esistono alcune barelle basket con particolari accessori che ne consentono l’utilizzo anche in posizione verticale. In questo caso, è molto utile per un soccorso in ambiente industriale o in alcuni ambienti impervi.

Toboga per trasporto ferito in posizione verticale

Per essere utilizzata nel soccorso fluviale-alluvionale deve essere dotata di un sistema di galleggiamento.

Nella maggior parte dei casi, il sistema di galleggiamento consiste in un tubolare che viene applicato sulla parte dove si alloggia il busto del paziente. In questa posizione il tubolare aiuta la barella a mantenere un assetto leggermente inclinato, con la testa del paziente sempre fuori dall’acqua. E’ così che la barella basket diventa una barella galleggiante.
È più frequente vederla utilizzare in acque poco mosse e con buoni spazi di manovra, dove si riesce ad arrivare con un’imbarcazione per il trasporto o con un elicottero per calarla.
Alcune tra le barelle basket più performanti sono quelle di Cascade Rescue che vi ho presentato nel precedente articolo sulla barella basket.

barella basket trasformabile in barella galleggiante
barella basket trasformabile in barella galleggiante

Le barelle di Cascade Rescue sono fornite in diversi modelli e materiali.

La linea Advance è una linea di barelle con vasca in carbonio o fibra di vetro e il telaio di supporto laterale in acciaio inox o titanio.
La linea Professional invece è composta da un telaio totalmente in metallo che può essere in acciaio inox o titanio.

Sono molto leggere, fino a 6,7 kg, e possono essere intere o divisibili in due pezzi.

Possono essere di forma rastremata o rettangolare. La prima è più adatta per utilizzo con materassi a decompressionementre la seconda ospita meglio tutti i modelli di tavole spinali.
Nella parte dove appoggia il tronco del paziente sono dotate di un supporto semirigido che protegge la schiena e aiuta a mantenere una rigidità nella zona rachide-caudale.
Per trasformarsi in una barella galleggiante e essere utilizzata in ambiente acquatico deve essere dotata dell’accessorioFLOW. Questo accessorio si collega facilmente con delle fibbiette in platica al telaio superiore e garantisce una spinta verso l’alto di circa 180 N (Newton). Questa spinta è sufficiente a far galleggiare una persona anche di peso importante.

barella basket trasformabile in barella galleggiante

Tavola spinale gonfiabile Pneuspine

La barella galleggiante Pneuspine di Northwall Innovation è un presidio medico di immobilizzazione, una vero e proprio immobilizzatore spinale. È da utilizzare quando c’è un sospetto di trauma alla spina dorsale, per cui il paziente deve essere trattato con un presidio di immobilizzazione e non solo di trasporto.

La Pneuspine è una barella galleggiante che, in condizione di riposo, si presenta come un telo di gomma arrotolato e occupa pochissimo spazio. Può essere così facilmente trasportata a spalla in uno zaino, stoccata nel vano di un elicottero o nel cassone di un’imbarcazione.

Nel momento in cui si deve utilizzare si può gonfiare con un’apposita pompa oppure, più velocemente, con una bombola di gas inerte di 1 lt. In 14 secondi è completamente gonfia e con la rigidità necessaria a garantire una perfetta immobilizzazione spinale.

Pur garantendo il corretto assetto di immobilizzazione del paziente, è però meno rigida di una tavola spinale classica, attenuando così il disconfort del paziente.

Da prove empiriche effettuate in diversi contesti, anche le semplici vibrazioni generate dal trasporto sono diminuitemediamente del 50% rispetto al trasporto su tavole spinali di diversi modelli. Questo è molto utile quando il trasporto e di conseguenza la permanenza del paziente sulla tavola, può durare molto tempo.

Una volta gonfiata è già dotata del cuscino fermacapo, brevettato per poter essere utilizzato anche senza collare cervicale e del cinghiaggio rapido di immobilizzazione del paziente.

Il peso totale con accessori è di circa 6 kg. Il materiale di costruzione è Hypalon, estremamente resistente all’abrasione, agenti chimici e temperature estreme. Queste caratteristiche permettono di utilizzarla in ambienti aggressivi come ad esempio, scogli, rocce, resti civili o industriali.
Posso, ad esempio, farla scivolare sgonfia sotto ad un paziente bloccato sugli scogli e gonfiarla successivamente, così da evitare il più possibile gli spostamenti della vittima.

La Pneuspine è una barella galleggiante con una spinta verso l’alto di circa 800 N (80 kg circa).

Posso facilmente equipaggiarla con delle maniglie che mi permettono di movimentare correttamente il paziente.

soccorritori che trasportano un ferito con una barella galleggiante
soccorritori che trasportano un ferito con una barella galleggiante

Se però il trasporto è lungo oppure deve essere verricellata da un elicottero o sollevata da un’imbarcazione, è necessario dotarla della sua apposita sacca di trasporto con galleggiante esterno. Nella parte esterna della sacca è alloggiato un ulteriore collare galleggiante che si può gonfiare con due bombolette di CO2 e che aiuta soprattutto a mantenere l’assetto corretto della barella in acqua.

È completamente radiotrasparente, pertanto si può arrivare direttamente in Pronto Soccorso ed effettuare gli esami diagnostici senza dover trasbordare il paziente su altri presidi.
In più, una volta gonfiata, potrebbe essere utilizzata anche come “imbarcazione” o SUP per raggiungere la zona di intervento.

soccorritori in mare

Estricatore N-E-XT barella galleggiante

Il N-E-XT è un estricatore spinale prodotto sempre da Northwall Innovation e di cui abbiamo già parlato. In ambiente industriale o impervio il N-E-XT si usa per immobilizzare ed estricare facilmente e velocemente un paziente, andando a preservare il corretto allineamento rachide-caudale.
Per utilizzarlo in acqua come barella galleggiante deve essere dotato del Fluitans. È un accessorio che si monta sul N-E-XT fissandolo alle asole della tavola con degli appositi supporti e che si gonfia all’occorrenza.

estricatore next che diventa una barella galleggiante

Si può gonfiare con le classiche bombolette di CO2 oppure a bocca con l’apposita cannula. Il galleggiante produce una spinta verso l’alto di circa 150 N e protegge il paziente facendolo rimanere con la testa fuori dall’acqua ed evitando il ribaltamento.
Può essere gonfiato sia prima che dopo averlo alloggiato sotto la schiena del paziente, a discrezione del soccorritore e del tipo di intervento.

È molto comodo per mettere in sicurezza velocemente il paziente e portarlo a terra o sulla vicina imbarcazione.

Per trasporti lunghi ad esempio su rocce, sassi o ambiente alluvionato, deve essere alloggiato dentro un sistema di trasporto, come una barella basket o una barella rollabile.

estricatore next che diventa una barella galleggiante
soccorritore in mare con ferito

Se invece dovesse essere verricellato, allora si può montare il triangolo di evacuazione Tyrah, progettato per questo scopo.

ferito recuperato con verricello

Barella galleggiante rollabile K&B

La barella rollabile è composta da un foglio di materiale plastico, normalmente HDPE (Polietilene ad alta densità), che rimane arrotolato su sé stesso e viene srotolato in tutta la sua lunghezza al momento dell’uso.

barella rollabile

Il vantaggio è di essere molto leggera e compatta, ma per l’alloggiamento del paziente necessità di una superficie rigida sulla quale poterla srotolare e caricare la vittima. In questo modo risulta difficile collocare un paziente mentre galleggia in acqua.

Grazie al minimo ingombro può essere facilmente stoccata sui mezzi di trasporto. All’interno della barella si può alloggiare la tavola spinale o l’estricatore, nel caso in cui sia necessario applicarlo al paziente.

Può essere trasportata sia in orizzontale che in verticale.

Per quest’ultima modalità però bisogna porre molta attenzione agli accessori dedicati. Alcuni modelli, pur essendo omologati al sollevamento verticale, si comportano molto male nei confronti della corretta gestione del paziente dal punto di vista clinico.
Per diventare una barella galleggiante viene dotata anch’essa di tubazioni galleggianti, che, come nel caso della barella basket, ottimizzano l’assetto per mantenere il paziente fuori dall’acqua.

Tra le varie rollabili in commercio segnalo in particolare quelle della Kolbrath & Bunz, azienda austriaca che produce barelle e sistemi di immobilizzazione.
Le rollabili di K&B sono particolarmente robuste e hanno la parte superiore, dove alloggia il tronco del paziente, rinforzata longitudinalmente e trasversalmente con barre in alluminio. Questo per mantenere la rigidità e proteggere il paziente in caso di appoggi su spigoli.

I modelli sono tantissimi, di diverse larghezze, lunghezze e con diversi accessori.

barella rollabile trasformata in barella galleggiante

Abbiamo due diversi set di galleggiamento che possono essere gonfiabile o fisso. I tubi di galleggiamento si agganciano ai due lati lunghi e hanno una spinta di circa 180 N.

barella rollabile

Quello gonfiabile è dotato di una cartuccia di CO2 che lo gonfia all’istante.

Anche in questo caso i tubi galleggianti permettono alla barella di rimanere in assetto corretto e ne evitano il ribaltamento.

Naturalmente per tutti questi dispositivi è necessario un addestramento specifico all’utilizzo previsto. In questo specifico caso, trattandosi di soccorso in ambiente acquatico, vi consiglio di rivolgervi alla scuola Rescue Project di Vincenzo Minenna, una delle migliori scuole in Europa per questo tipo di formazione.

Per maggiori informazioni tecniche e commerciali sui modelli di barella galleggiante compila il form che trovi qui sotto.

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